Oggi vi racconto di una chiesa, un vero monumento storico, che mi ha colpito fin dalla prima volta che l’ho vista, vuoi per la sua storia, vuoi per la sua suggestiva architettura: la Rotonda di San Lorenzo di Mantova.

Molte volte è l’alone storico e di mistero che avvolgono certi luoghi a renderli ancora più interessanti.
Mantova è una città a dir poco affascinante per la ricchezza della sua storia e dei luoghi che l’hanno scandita.
La città virgiliana l’ho scoperta arrivandoci con ogni mezzo: in motonave, in auto e in treno e ogni volta è stata una emozione.
Però quello che maggiormente mi ha avvicinato alla città è stato viverla un mattino alle 6 camminando per le sue vie e le sue piazze ma, soprattutto, percorrendo le strade che passa accanto alle acque che “assediano” la città.
Tanto adoro questa città che, durante la mia recente degenza ospedaliera, ho letto il thriller storico “Cospirazione Gonzaga” di G.L. Barone (e che consiglio) ambientato proprio a Mantova e nel leggerlo mi immedesimavo nei luoghi narrati che ben conoscevo.

Tra i tanti monumenti che rendono “ricca” questa città (e ve ne potrei elencare una lunga sfilza) uno in particolare mi ha emotivamente coinvolto: la Rotonda di San Lorenzo.
Vuoi che si tratta della chiesa più antica della città, vuoi che forse è stata Matilde di Canossa (un personaggio tanto studiato a scuola) a volerla, vuoi per la sua forma molto particolare, vuoi per il fatto che per oltre trecento anni è stata chiusa al culto e fu addirittura inglobata tra le case utilizzata come abitazione, negozio, magazzino e come cortile in quanto il crollo della cupola l’aveva messa alla mercè del cielo.
Sta di fatto che la Rotonda di San Lorenzo è un qualcosa che mi ha sempre affascinato.

ROTONDA DI SAN LORENZO

Come ho già scritto si tratta della chiesa più antica di Mantova, fondata tra la fine del XI secolo e l’inizio del XII,  probabilmente nel 1083 (data riportata, anche se in anni successivi, sull’intonaco) forse per volere di Matilde di Canossa e dagli abitanti della città viene chiamata semplicemente “la Rotonda”.

La sua rarissima forma, che potrebbe sembrare di primo impatto a un battistero, è sicuramente ispirata alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme e fu edificata, secondo alcune fonti, sui resti di un precedente tempio romano dedicato a Diana ed è dedicata a san Lorenzo (martirizzato a Roma nel III secolo).
La sua posizione, a poca distanza dalla rinascimentali basilica di Sant’Andrea (dove è custodito il sangue di Gesù e dove c’è la tomba di Mantegna), è a un livello inferiore della adiacente piazza delle Erbe.
La rotonda è a pianta centrale, con soprastante galleria. Un deambulatorio precede e circonda la navata, caratterizzata da dieci colonne e un piccolo abside.
È costruita in cotto, secondo la tradizione lombarda del periodo, ma presenta due colonne di marmo di epoca romana e pilastrini in pietra dei secoli IX-XII provenienti da edifici scomparsi.
Un tempo era completamente affrescata, ora rimangono molti frammenti, in particolare sono leggibili quelli di alcune volticelle: per lo schema rigido della composizione e della decorazione degli abiti e l’espressione astratta e idealizzata dei volti, si può dedurre che l’autore sia un maestro dell’XI secolo e rappresentano un raro esempio di pittura romanico-lombarda di scuola bizantina.
Nell’abside un frammento più tardo rappresenta san Lorenzo sulla graticola (XV secolo).

prima del ritrovamento

Nel 1579 la chiesa fu chiusa al culto per volere di Guglielmo Gonzaga e per oltre trecento anni, alterata e coperta da aggiunte murarie che ne alteravano l’aspetto estetico.
“Ritrovata” nel 1906 a seguito dell’esproprio degli edifici che la includevano, fu liberata dalle parti architettoniche non pertinenti e restaurata. Intorno al 1911 fu ricostruita la cupola.
Nel 1926 fu riaperta al culto e affidata alla comunità domenicana. Viene conservata, tutelata e aperta al pubblico dall’Associazione per i Monumenti Domenicani. È monumento nazionale.
La scalinata attraverso la quale si accede alla Rotonda fu costruita nel marzo 1939 e inaugurata il 21 aprile 1940.